sabato 9 gennaio 2021

Abraham Flexner: riflessioni sulla libertà spirituale ( da "The Usefulness of Useless Knowledge")


 

"L'oggetto della mia discussione in questo momento della storia è di sconvolgente attualità. In alcune grandi nazioni - Germania e Italia in particolare - è in corso un'azione di riduzione della libertà spirituale. Le università sono state organizzate per diventare strumenti di una particolare fede politica, economica o razziale. A volte accade che un individuo irresponsabile, in una delle poche democrazie rimaste al mondo, metta in dubbio l'assoluta importanza della totale libertà accademica.

Il vero nemico della specie umana non è il libero e intemerato pensatore, che abbia torto o ragione. Il vero nemico è colui che cerca di plasmare lo spirito dell'uomo all'interno di uno stampo, impedendogli di spiegare le ali e volare, così come le ali dello spirito erano aperte una volta in Italia, in Germania, in Gran Bretagna e negli Stati Uniti.

Questa non è un'idea nuova. [...] È l'idea a cui resta sempre fedele ogni individuo che ritenga la propria anima immortale, incurante di quelle che saranno per lui le conseguenze. 

La libertà spirituale peraltro ha una valenza molto superiore all'innovazione sia nel campo della scienza sia nel campo della cultura, in quanto implica tolleranza per un ampio spettro di differenze. Di fronte alla storia della specie umana cosa può essere più assurdo e ridicolo di simpatie o antipatie basate sulla razza o sulla religione? L'umanità vuole sinfonie, quadri e profonde verità scientifiche, o vuole sinfonie cristiane, quadri cristiani, scienza cristiana, o sinfonie giudaiche, quadri giudaici, scienza giudaica? Ha bisogno di contributi musulmani, egiziani, giapponesi, cinesi, russi, comunisti o conservatori per accrescere l'infinita ricchezza dello spirito?"

(Estratto dal saggio di Abraham Flexner "The Usefulness of Useless Knowledge" in Harper's Magazine, Ottobre 1939, traduzione dall'inglese di Lorenzo Matteoli. Saggio in appendice al libro "L'Utilità dell'Inutile" - Manifesto" di Nuccio Ordine - Bompiani)



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