venerdì 14 settembre 2018

Non le solite scarpe


Lei china su se stessa si guarda i piedi, poi lo scaffale; fa scorrere gli occhi dal basso verso l'alto e da destra a sinistra. Le scarpe sono tante, troppe per selezionarle, figuriamoci per sceglierne un paio.

"Quelle argento con i brillanti perla sono eleganti. Le altre nere del resto sono un classico, stanno bene con tutto. Tengono pure l'acqua. Le grigie no, ma mi piacciono... sono insolite", la immagino pensare.

Il tempo scorre. La donna con i suoi anta anni si siede sullo sgabello e guarda ancora i ripiani, primo, secondo, terzo... scorge un modello rosso, senza lustrini. "Toh! Queste dov'erano prima?". Le sento dire fra sé e sé.

Nella sua mente si muovono emozioni contrastanti. L'espressione è di quelle: "Non le avevo notate! Eh, sì, belle così colorate, non le nere. Osiamo!".

Ora affianca i modelli sul pavimento. Beh, messe così la scelta si complica.

Inclina la testa verso destra, le apprezza ancora di più. Sono istanti che confondono irrimediabilmente. L'incantesimo non andrebbe spezzato senonché nel racconto s'intromette il passo di qualcuno, più precisamente di un uomo, che potrebbe avere la sua stessa età. Subito non ci bado, ma appena capisco che c'entra con la storia, lo coinvolgo.

Il personaggio, ancora prima di raggiungere la donna, porta le mani sui fianchi con i gomiti rivolti verso l'esterno, anche più su, appena sotto le costole. Una postura eccessiva che mi fa sorridere. Lui sembra stare comodo; trasmette un senso di dominanza, sicurezza.

Poche sgambate e ci siamo. Anch'io allora mi avvicino, mica posso perdermi il finale. E poi la posizione delle braccia mi intrippa.

Quando lei, ancora china con occhi e pensieri soltanto per le sue piccole, si accorge della presenza, solleva lo sguardo, inarca le sopracciglia per lo stupore e dice:"Non volevi aspettarmi in macchina?".

A quel punto anche l'uomo proferisce: "Maa... pensi che devo attendere ancora molto?".

Le battute che seguono sono brevi, intuibili. Lei si alza nervosamente, sistema le scarpe nelle scatole alla bella meglio e va alla cassa. Lui scioglie la posa e torna in auto non senza scomodare - sottovoce - qualche santo in cielo.

Tornando a casa avranno discusso sul doppio acquisto.

Anna Arietti
(testo e fotografia)

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