lunedì 20 febbraio 2023

Presentazione in Valle Cervo


Ad Andorno Micca, in Valle Cervo, è stata rinnovata la Biblioteca civica "Mario Vietti".
A parlarcene è l'assessore alla Cultura Alessandra Peroni in un tiepido pomeriggio d'inverno, esattamente il 18 febbraio (2023). Una riqualificazione riuscita, anche grazie alla disponibilità di tanti volontari. I volumi sono dodicimila, una proposta di lettura varia e aggiornata, con un occhio di riguardo per l'editoria piemontese e biellese, che personalmente apprezzo e a cui farò riferimento.

A seguire intervengo io - a volte stupisco con effetti speciali! chi non mi conosce, comprenderà leggendo -, che introduco i due volumi da me scritti: "Storie e racconti del nostro Biellese - territorio e persone straordinari -".

Racconto di come scopro la Valle, aneddoto che porta il sorriso e che spero renda la mia partecipazione "alla mano". Ricordo di quando ero ragazzina, di quando con la famiglia era consuetudine organizzare gite nella vicina Valle d'Aosta. Accadeva di domandare della Valle Cervo e la risposta di mamma era sempre la stessa: "Pèdcaval l'è ansu, iè niente". Affermazione che ho poi smentito, scoprendo negli anni un patrimonio naturale, culturale e architettonico che ancora oggi mi lascia senza fiato ad ogni rivelazione. E se vogliamo dirla tutta: ci ho trovato anche il marito! "L'è an valët - aveva detto mio padre con soddisfazione, essendo lui appassionato di fiori ed erbe spontanee di montagna -".

Sottolineo che il mio apporto penso sia irrisorio. Le persone che mi ascoltano, originarie del luogo, hanno certamente più spunti loro da offrire, di quanti ne abbia io.

Leggo una riflessione, che scaturisce passeggiando per Sagliano Micca, dalla quale desumo che: "Nessun progetto imposto potrà riportare la vita nei piccoli centri. Saranno la bellezza di una scorribanda di bimbi in bici senza pericoli e la possibilità di passeggiare nel vicino bosco a fare la differenza, quando ne riconosceremo il valore". 

Continuo a riprendere brevi passi dai miei libri, andando in parte a braccio. Cerco di creare il filo conduttore che avevo immaginato e che penso delinei le risorse della vallata, passando sempre per il dialogo che c’è stato con le persone incontrate e per le loro emozioni.

Ricordo la bellezza del saper ancora vivere insieme, del conoscersi un po' tutti, della quiete, che a volte a noi pare fin troppa, ma non è scontata al cospetto di una vita caotica in città, da cui sempre più gente tende a fuggire. Una donna mi aveva detto che "qui è vivere", scandendo le parole.

Proseguo evidenziando la possibilità di ripopolare la valle portando lavoro, con la reintroduzione dell'allevamento – come mi aveva detto un ragazzo - , che contribuirebbe a tenere puliti i boschi e i sentieri, favorendo le passeggiate, sino alle escursioni di alta montagna, quindi alla risorsa del turismo, seppure di nicchia. In questo contesto però dobbiamo imparare ad accogliere, qualità che apprenderemo nel tempo.

Parlo di immobili: case "robuste e antiche" – affermazione di due turisti -, residenze e baite da valorizzare. Mi viene in mente, vedendo in sala l'assessore che me ne aveva parlato, la palestra risalente agli anni Trenta che si trova al Santuario di San Giovanni d'Andorno. Un gioiello ancora poco conosciuto, che potrebbe accogliere un museo dedicato alla montagna.

Porto l'attenzione su dettagli, sempre riferiti, quali le cave di sienite, pietra ornamentale d'eccellenza con cui è stata costruita la base della Statua della Libertà di New York. Curiosità in cui vedo l'importanza del saperci raccontare e quindi ancora del valorizzare. Esilarante l’affermazione - che penso ironica – di una persona che dice: “Adesso che Rosazza è il paese più bello della Valle…” e un coro di voci replica: “Adès vugumma... – adesso vediamo -”. Io mi premuro di riportare la conversazione alla scaletta preparata, “altrimenti finisce in baruffa”. Ma un’altra persona interviene serafica con un: “Ma no, dai”. È una scenetta, che però evidenzia un campanilismo ancora sentito, che non favorisce la collaborazione, l’unione che fa la forza.

Invito poi "a guardare la valle con gli occhi del turista", come mi aveva detto un sindaco, che vuol dire imparare a godere di dettagli che un sguardo assuefatto non coglie più.

Concludo da sognatrice, quale sono. Personalmente, se non inizio a immaginare la realtà che desidero, difficilmente riesco a progettarla.

Segue infine una chiacchierata che mi porta spunti su cui lavorare: la necessità di realizzare strade che conducano alle baite, come avviene in luoghi celebri, in cui la gente arriva per raggiungere la tavola del margaro. Ma da noi l'accordo fra i proprietari dei terreni, o l'esproprio, non va a buon fine. Vale ancora: "Al me toc as tucca nèn" – il mio pezzo di terreno non si tocca -. Altro aspetto che mi è stato segnalato riguarda l'eccessivo rimboschimento, dovuto all'abbandono della vita agreste. Buona parte dei pendii, oggi boschi, un tempo erano prati dediti al pascolo. La Valle è tanto cambiata.

Sinceramente, non avevo immaginato di proporre una presentazione in biblioteca. Saltuariamente organizzo dialoghi a tu per tu nei piccoli negozi e alle feste di paese. È quel ritrovarsi che a me piace, che avvicina alle persone, che permette di conoscere e di raccogliere spunti per scrivere ancora. Tant'è che rimando appuntamenti mondani proposti da amiche e amministratori comunali. Poi arriva l'invito di Daniela Casale, presidente della Casa Museo di Rosazza, in Valle Cervo, che mi contatta per conto del "Gruppo delle veglie" del progetto di socialità “Vivinvalle”, e mi chiede di raccontare, che cosa? "Quello che vuoi tu - è stata la sua risposta -". Penso alle testimonianze dei valit, dei valligiani, e mi ritrovo a dire quel “Sì", da cui scaturisce il racconto di oggi.

"La biblioteca vi aspetta! - ha ricordato l'assessore Peroni -. È aperta il lunedì e il sabato dalle 9 alle 12, il martedì e il giovedì dalle 14 alle 17. Per informazioni si può fare riferimento allo 015.2478109".

Ringrazio di cuore Daniela Casale per avermi contattata, l’Amministrazione comunale nella persona di Alessandra Peroni per la fervida esposizione, e le trenta persone che hanno partecipato e che mi hanno ascoltata, molte delle quali so che si sono iscritte al servizio gratuito di prestito libri della Biblioteca, portato avanti dai volontari, fra i quali ci sono Sandra e Maurizio, che fanno parte del “Gruppo delle Veglie”, come pure Giuliano Basilio, il loro fotografo ufficiale.

Anna Arietti
Fotografie di Giuliano Basilio

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