sabato 19 febbraio 2022

Se una maschera fa cadere le maschere (di Enrico Harish)


Se c'è un merito che ha avuto questa situazione "pandemica," è quello di aver fatto cadere le maschere proprio grazie a una maschera.

Martedì ho visto un servizio della bravissima giornalista che lavora nella trasmissione di Mario Giordano (unico giornalista che ha il coraggio di narrare la verità dei fatti). Questa coraggiosa giornalista, anche lei dal 15 febbraio, è stata sospesa dal lavoro perché non si è piegata al marchio dell'obbedienza. Nel suo servizio mostrava come la comunità di Sant'Egidio non consentisse l'ingresso né alla mensa dei poveri né alle strutture di accoglienza a quelle persone in difficoltà che non avevano il super green pass, ossia che non sono vaccinate.

Come sempre la Chiesa, così mi come accade nel Ventennio, anche oggi si distingue per il suo retaggio collaborazionista ed è ovvio che certi ordini vengano dai piani alti, ma questo non giustifica coloro che vergognosamente li fanno rispettare. 

Oggi chi ancora non vede, chi crede ancora al pretesto dell'emergenza sanitaria è egualmente complice. 

A questi non basterà dire che non lo sapevano o che non si erano accorti. Il vero problema è che gli uomini che sono a contatto col Sé, con quella dimensione di consapevolezza profonda che si trova in ognuno, sono ancora troppo pochi, perché chiunque abbia veramente un contatto con la propria anima, non può collaborare a queste ingiustizie.

In questo tempo è bastata una maschera per far cadere giù le maschere di quei tanti guru che poi al loro seminario ci chiedono il siero, di quei filosofi che parlano di inclusione e poi sono i peggiori nel discriminare una minoranza di uomini liberi e soprattutto di apparenti uomini di fede e di buona volontà che non sfamano il fratello in difficoltà, perché non ha obbedito a una legge ingiusta, come nel caso della comunità di Sant'Egidio.

Se c'è un merito che ha avuto una maschera, è stato quello di far cadere tutte le maschere.

Enrico Harish

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