mercoledì 21 luglio 2021

Torneremo piccoli


di Anna Arietti

Entri piano al mattino a Oropa. È un giorno lavorativo e non c'è nessuno. Giusto il panettiere che arriva con i sacchi bianchi del pane e il cameriere che sistema le tovaglie sui tavoli. Scatti qualche foto, che sono le stesse di sempre, ma ogni volta nuove per la luce e per i colori. Il passo scricchiola sui sassolini che portano al sagrato della Basilica antica del santuario e al burnel, che gorgoglia di continuo.

La vista sulle montagne, al Mucrone sulla sinistra e al Monte Rosso dinnanzi, fa respirare profondamente. Poi, l'occhio si sposta sull'unica macchietta scura che avanza sotto i portici. È il don dell'osservatorio meteo sismico, don Silvano. Appena ti scorge, ricambia l'attenzione con affetto che, non sai come, ti arriva, e intanto lo guardi mentre ritorna sui suoi passi, con la veste che gli si gonfia d'aria.

Insieme sali una scaletta in legno consunta e ripida, finché, aprendoti una porticina, dice: "Se non soffri di vertigini, sali". Costeggi la ringhiera su scalini in ferro e senti d'essere sul tetto di un mondo, quello su cui sono installate le attrezzature della stazione meteo e ti ritrovi con la prospettiva di un visto infinite volte, improvvisamente nuova.

Lui poi, sprofondato nella sedia e con un cappello morbido in testa, parla volentieri. È di fronte a una finestra che guarda alla Basilica nuova, mentre tutt'intorno ci sono computer, cavi e strumenti antichi. Fra i sentimenti che gli premono ci sono i fatti di attualità: "Il virus ci ha umiliati tutti: noi e la scienza, e adesso stiamo rattoppando, ma nessuno sa come andrà a finire - la vicenda, secondo lui, durerà almeno una decina di anni -. Cambieranno ancora tante cose. Siamo appena all'inizio. Si rivoluzionerà l'economia. Quella che viviamo è una stangata, ma anche un incredibile insegnamento per il mondo. La natura ci costringerà a tornare piccoli. Chi saprà produrre da sé la verdura, senza andare a cercarla al mercato, sarà fortunato. Credevamo di sapere, ma è tutto più complesso". 

Delle previsioni meteo, invece, dice: "Sono diventato famoso per quello, ma non mi spiace, perché non sono una cosa seria", a lasciarti intendere che nel diffondere la parola di Dio, conserva umiltà. E ad averlo conosciuto, pensi proprio che sia così.

Anna Arietti
(testo e immagini)


Grazie, don Silvano.

Collegamento al video, se non fosse visibile su smartphone: https://youtu.be/Hc98Ih8cFyo



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