venerdì 30 luglio 2021

I pers pièn - le pesche ripiene (di Pier Emilio Calliera)


Ci sono nuvole ancora che coprono il cielo. Si dorme bene. Il cuore riposa e la schiena ritrova la pace, introvabile durante il giorno a strapazzarla.

Ogni stagione ha i suoi frutti che il corpo richiama. In questa estate non rovente, ma a lavorare sotto il sole, con la legna, non è che sia poi tanto fresco. Così quando ci prendiamo una pausa all’ombra, cosa c’è di più dissetante di una bella fetta di anguria fresca? Diverso è l’Amore e le sue stagioni. 

L’Amore da giovani ha il fuoco dentro, te lo senti bruciare negli anni verdi del tempo delle mele, ma è come un fuoco di fascine o di paglia, brucia in fretta.

L’Amore maturo è un fuoco di brace di rùl, è Amore lungo, a volte anche di risate. Puoi fare tutto senza più freni, ti puoi lasciare andare anche in discesa senza paura di andare a sbattere, un insieme di cose che gli attimi di infinito non sono più attimi ma sono meraviglie di tempo maturo che puoi restare dentro fusi in sola anima anche per chi d’Amore non sa parlare. 

Un frutto dolce d’estate è la pesca. Adoro le pesche, ma lo sai che le metto anche nell’insalata alla sera? Danno un tocco di dolce tra quegli aromi d’estate. 

Ieri sera Pantera ci ha messo anche il basiricò, lo senti il suo profumo, te lo gusti tutto. Prima di pranzo si parlava col Renzino. Sai quello che era il bocia, il furicc del Giobi muradùr, proprio lui. Si parlava di un tempo, di un tempo che è passato, di quella gente dall’appetito gagliardo, dove ogni stagione aveva il suo piatto, così adesso. 

In estate c’erano le pesche ripiene e si diceva: «Sono tanti anni che non le mangio più. Erano gialle con la pelle cotta nel forno. C’erano gli amaretti nel ripieno e il cioccolato e il liquore Persico. Le Donne di oggi non sanno più farli». 

Entro in casa con appetito gagliardo come quello di un tempo passato, sai a lavorare con la legna sotto al sole succede. Sento un profumo di buono e chiedo a Pantera cosa mi ha fatto di buono: "Ti ho fatto le pesche ripiene".
– Ma davvero ? Ma lo sai che ne parlavo prima col Renzino che le Donne di oggi non le sanno più fare. 
– È la prima volta che le faccio, poi mi dirai se sono buone. 

Erano squisite, le ho mangiate a pranzo calde, poi ancora a cena fredde. Una delizia. 

Sono semplicissime da fare: prendi le pesche gialle, le tagli in mezzo, levi il nocciolo e un po' di polpa al centro, che metti in una scodella e lo mischi agli amaretti disfatti al tuorlo di un uovo, un po' di cacao in polvere, un cicchetto di liquore persico, ma anche il Rum va bene, il ripieno lo metti dentro l’incavo della mezza pesca. Gli dai una spruzzata di zucchero sopra. Li metti nel forno per 40 minuti e... Buon Appetito!
Bun venar a chi passa.
pec.

Testo e immagini di Pier Emilio Calliera
Pubblichiamo per gentile concessione

Pier Emilio Calliera

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