La Cappella votiva del “burun 'd ochi”

La cappella votiva dedicata alla Madonna del Rosario, detta “burun ‘d ochi”, si trova lungo la strada comunale tra le borgate Piazza e Chiesa di Camandona e risale al 1800. Con il termine “burun” s’intende nel dialetto locale il rio, un ruscello, non “burrone”, inteso come terreno scosceso, quindi è la cappella del “ruscello delle oche” per la possibile presenza, anticamente, di oche appunto. La copertura è in coppi e appoggia su una struttura in legno, che misura 218 x 360 centimetri. La parte frontale è chiusa da una inferriata fissa a lance. La parte interna misura 135 x 210 x 110 centimetri di profondità e i lati sono privi di decorazioni. L’autore dell’affresco, nella nicchia interna in cui viene rappresentata la Madonna del Rosario, ormai quasi non più visibile, non è stato identificato. Il dipinto è stato ritoccato dal professor Borrione di Biella nel 1940. La cappella risulta posta di traverso rispetto al muro perimetrale della carreggiata, in quanto seguiva l'andamento della vecchia strada, successivamente rettificato. Purtroppo la cappelletta non si trova in buone condizioni, ma è meritevole di attenzione quale segno di devozione. Tutte le informazioni sono state gentilmente fornite dallo storico e scrittore Ilario Guelpa Piazza, che ringrazio per la sua precisione ineccepibile. La fotografia di copertina, che ha ispirato la pubblicazione, è di Lucia Candelone, che si prende amorevolmente cura della cappella, portando fiori e accendendo lumini. Grazie a entrambi.
Anna Arietti
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