domenica 1 gennaio 2017

"Finalmente arriva nuova linfa"


Sono occhi grandi e sorridenti quelli che s’incontrano a Mosso, perché le buone nuove scaldano ancora meglio del vin brulé distribuito in questi giorni di festa, gli ultimi dell’anno. Dal prossimo settembre il paese accoglierà gli studenti dell’Istituto per i Servizi alberghieri e della ristorazione di Trivero, circa duecento, e per un piccolo centro di 1.600 abitanti l’arrivo di tanti giovani rappresenta una botta di vita. Almeno, così viene vissuta la novità dai commercianti che si barcamenano in una vallata considerata “fin troppo tranquilla”.

“Finalmente arriva nuova linfa per il paese - sbotta con entusiasmo il giovane Ettore, titolare di una rivendita di bevande e di ricariche telefoniche, la “censa” di un tempo -. Già tanti anni fa, con le due scuole, professionale e ragioneria, era così. Assistiamo quindi a un ritorno che valorizzerà il paese e la vallata intera, che ci fa ben sperare per il futuro, quando potrebbero aggiungersi nuovi indirizzi scolastici, visto che le strutture per accoglierli non ci mancano”. A caratterizzare Mosso è la centralità e la completezza dei servizi. Dislocati in un breve tratto di strada s’incontrano il centro storico ben conservato, due banche, una farmacia, l’ufficio postale, la chiesa, il cine teatro, il municipio ed una serie di negozi, nonché la casa di riposo e un centro anziani, perché qui come altrove l’età media si innalza. “I giovani tendono a trasferirsi dove c’è lavoro - prosegue Ettore -. Il cambiamento, la tendenza che porta ad allontanarsi dal paese, è avvertita da anni; con l’arrivo di giovani si respirerà aria nuova”.

“Quando ho avviato l’attività nel 1997, a Mosso circolavano almeno ottocento studenti. La piazza era piena di autobus, poi sono andati a calare e oggi di mezzi dell’Atap ne contiamo appena due - spiega il titolare del negozio di generi alimentari Attilio -. Non penso che il ritorno dei ragazzi possa trasformare il paese, ma tutto aiuta. Farà bene vedere tanti giovani, anche se il movimento porterà pure qualche disagio. So già che mi arrabbierò perché non troverò più parcheggio, ma pazienza, in qualche modo ce la faremo”.

Nella vicina osteria di Massimo il pensiero non si scosta. “Sicuramente i ragazzi porteranno in paese un po’ di lavoro, ma vorrà dire anche denaro risparmiato per le famiglie, che non li dovranno più far salire fino alla Panoramica. Spiace per Trivero, però Mosso è meglio che lontano dalla vallata”. Barbara, la titolare dell’edicola con offerta di cancelleria, gongola e neppure lo nasconde. “Vivremo soltanto effetti positivi - afferma -. Non lo dico solo per me, tutto il paese ne beneficerà, anche se spero che il lavoro vada meglio”. Dall’altra parte della strada, sempre affacciata sulla piazza, s’incontra Cettina, la titolare di una panetteria pasticceria, che si dice “contentissima”. “Sono qui da poco; so di Mosso al tempo delle scuole con tanti ragazzi solo per sentito dire. Sono felice che arrivino dei giovani; anch’io del resto sono stata ben accolta dai mossesi”. Parole di fiducia arrivano pure dalla pizzeria di Franco, dove il collaboratore Armando è alle prese con le pulizie. “L’alberghiero avrà la sua cucina - dice -, ma noi speriamo ugualmente di poter lavorare meglio. Siamo fiduciosi”.

L’Istituto alberghiero troverà sede nello stesso stabile, “A. Motta”, dove già seguono le lezioni i centoquaranta studenti dell’IIS “E. Bona”, quale sede staccata di Biella.

Anna Arietti © RIPRODUZIONE RISERVATA








IIS MOTTA

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