lunedì 13 agosto 2018

La Conca di Smeraldo


Vorrei immediatamente prendere penna e taccuino. 
Ma no. Non questa volta. Lascio scorrere le immagini. Le ascolto. 
Cervatto è viva. È un vociare composto, piacevole, che tiene compagnia.
Sento equilibrio.
È il paesaggio antropico di cui abbiamo bisogno. Timido.

Complice il cielo grigio, la vita si allenta.
Sento rispetto reciproco.


Anna



A ponente, sul versante opposto della valle del Cervo, Oro Negro, a cui si arriva a piedi, passando per un sentiero che si addentra nel bosco.















"Cervatto è un comune di cinquanta abitanti, in Valsesia (Piemonte). È il settimo comune meno popolato d'Italia (dati al 31 marzo 2017). Situato nell’alta Val Mastallone, Cervatto sorge in posizione panoramica a 1020 metri s.l.m. e conta sei piccole frazioni altrettanto graziose.

Il territorio comunale raggiunge i 2095 metri di altitudine.

Il paese prende il nome dal torrente Cervo, un affluente del Mastellone che scorre nella Valle Cervo.

Per svariati secoli le vicende storiche di Cervatto, le cui effettive origini restano ancora incerte, nonostante alcune testimonianze della presenza Walser, sono state condivise con il comune di Fobello, rispetto al quale è sempre stato dipendente, sino al 1845. Già nel 1738 si segnala comunque un primo distaccamento, seppur di tipo religioso e non civile, concesso dal Vescovo di Novara, cardinal Gilberto Borromeo. In quell'occasione, infatti, la chiesa di San Rocco di Cervatto è stata distaccata dalla diocesi di Fobello: da quel momento la chiesa di San Rocco diventa a tutti gli effetti una parrocchia.

Per decenni, periodo "Belle Époque", il paese è stato un punto di riferimento prediletto della borghesia piemontese e lombarda vista la pace, la tranquillità e la bellezza paesaggistica. Non a caso, Cervatto viene ancora chiamato la “Conca di Smeraldo”.

Tra le famiglie più note che Cervatto ha ospitato ricordiamo:

- Borsalino, che agli inizi del secolo scorso ha fatto realizzare dall'architetto Michele Frapolli una villa chiamata "La Cervattina";

- Montaldo, che per mezzo del commendatore Giuseppe Montaldo, verso fine Ottocento, ha fatto costruire un'imponente villa-castello chiamato "Il Castello";

- Banfi, di origine pugliese. Enea, e suo fratello Febo, sono stati tra i soci fondatori dell'azienda tessile Manifattura di Legnano: una lapide vicino al palazzo comunale commemora l'imprenditore;

- Pietro Bayla, imprenditore del settore tessile e principale promotore per la realizzazione della strada carrozzabile che da Varallo giunge a Fobello e, quindi, a Cervatto. Per la sua realizzazione ha donato 5000 lire;

- Dell’Acqua, famiglia legata all'imprenditore lombardo Carlo Dell'Acqua e all'omonimo cotonificio, che sul finire dell'Ottocento hanno fatto realizzare una villa, oggi in corso di riqualificazione ai fini della conversione in struttura ricettiva;

- Koelliker, famiglia legata al mondo dell'automobilismo che ha fatto costruire "Villa Enea".

Anticamente gli abitanti della zona erano commercianti e albergatori. Per quanto riguarda l'artigianato, importante è la lavorazione del puncetto: un pizzo ad ago usato per impreziosire vari oggetti quali tovagliette, fazzoletti e anticamente paramenti sacri e tradizionali costumi locali valsesiani.


La chiesa parrocchiale di San Rocco, edificata nel XVII secolo è stata decorata dai fratelli Avondo. Pur risalendo al 1600 è stata consacrata solo nel 1845, dopo oltre un secolo dal distaccamento dalla diocesi di Fobello. Al suo interno conserva una tela di De Dominici risalente alla fine del XIII secolo, conosciuta con il nome “Morte di San Giuseppe”.


Cervatto è dominato da un imponente villa-castello fatto costruire con lineamenti teutonici su un poggio panoramico, a fine Ottocento, dal commendatore Giuseppe Montaldo". Fonte Wikipedia





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