lunedì 2 novembre 2020

Decreti ministeriali, Biella scende in piazza


Biella si distingue. È una manifestazione pulita, sentita e nel rispetto delle normative anti-contagio, quella che si svolge domenica primo novembre in piazza Vittorio Veneto per rivendicare il diritto al lavoro, per rispondere alle aspettative dei lavoratori e delle famiglie, al cospetto delle restrizioni imposte dai decreti ministeriali che dovrebbero contrastare il Covid.

A prendere la parola sono gli organizzatori Claudio e Rosanna: "Non serve gridare, serve farci sentire. Siamo qui in termini propositivi. Sussurriamo". Dinnanzi a loro sono presenti anche amministratori locali, non in veste istituzionale, per ascoltare.

Sul palco si alternano le testimonianze di lavoratori, artisti, consulenti tributari e docenti. Una su tutte tocca il cuore: Giulia, 19 anni, che con tanta commozione, prende il microfono e difende il lavoro del suo papà, gestore di un ristorante in un piccolo paese di vallata. "Lui si è adeguato alle norme sulla sicurezza, ma sono stati sforzi vani. Ora gli dicono di chiudere, facendo aumentare le spese, come se la colpa del contagio fossero i bar, i ristoranti e la movida. Chiediamo di lavorare, ma non ce ne viene più data la possibilità. Vedo la grande sconsolatezza negli occhi di mio padre, che cerca di dare un futuro a noi figli".

Nora, cantante, confida di non saper definire il suo stato d'animo: "È un turbinio di sensazioni. Una vita dedicata al canto, allo studio, al sacrificio, che ora sa di inutilità di fronte al messaggio orrendo, aberrante, che i governanti ci propinano. 'Servono cibo e medicine; del resto potete fare a meno'. Questa non è vita, è sopravvivenza. È la cultura che ci differenzia dagli ominidi, anche se viviamo in una società in cui ti chiedono 'cosa fai?' canto, 'e nella vita?' È la cultura che fa sì che l'uomo non sia un incidente nell'universo" - l'affermazione scatena un forte applauso. Il suo intervento è un inno all'arte, alla poesia, al canto e al bello. "Quando il sole della cultura è basso, anche i nani sembrano dei giganti. Restiamo uniti, godiamoci il sole".

Luciano, insegnante di educazione motoria in pensione, oltre a sottolineare l'importanza di praticare attività all'aria aperta, denuncia l'assenza di attenzione da parte di tivù e giornali: "Nessuno parla di difese immunitarie, di educazione alla salute. In merito al Covid la scienza è divisa, e se è così, e i media non mettono sul piano della libertà un contraddittorio, questa diventa dittatura".

Se gli obiettivi dell'incontro, denominato "Scelgo di vivere", sono di far ritrovare equilibrio, di gestire la paura, di non sentirsi soli e di sapere che esistono soluzioni, in contrapposizione alla rabbia, come ribadisce Stefania, si può concludere ancora con le parole di Claudio, che citando Giovanni Falcone, dice: "È importante saper convivere con la paura, senza farsi condurre da essa, altrimenti non è coraggio, ma incoscienza".

In risposta al distanziamento fisico, si contrappongono segni di fiducia e di avvicinamento sociale. I partecipanti però sono appena qualche centinaio, a fronte di una popolazione sul territorio biellese, compresa fra i 20 e i 70 anni, di circa 120.000 persone.

Anna Arietti
(testo e immagini)




Ricordiamo che i diritti relativi ai testi, alle fotografie e ai video presenti in questo portale, ove non diversamente indicato, sono di proprietà di chi collabora con noi e degli autori stessi.
L’utilizzo di piccole parti è concesso a condizione che venga sempre citata la fonte, nome e cognome dell’autore e questo sito web. Siamo grati a coloro che ce ne daranno comunicazione.
Per informazioni o segnalazioni potete scrivere a cartabiancamedia@gmail.com

Nessun commento:

Posta un commento