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giovedì 31 gennaio 2019

Sempre



“Non preoccuparti se i tuoi capelli diventeranno bianchi, 
se non c’è la farai più ad alzarti per venirmi incontro,
perché sarò io ad avvicinarmi per prendere le tue carezze”.
Mi disse così,  poi la persi di vista.

La rincontrai di sfuggita nel buio di quella mia prima Vita, 
ma ero troppo lento e mi sfuggì.

Rinacqui  tante volte, 
e tutte le volte la cercai, 
guardando attento in tutti gli angoli del tempo,
ma nulla, non riuscivo a trovarla,
sembrava sparita, svanita.

Non mi rassegnai.
Nel volo di questa mia ultima vita,
un dì sorridendo mi bacio!
Stavolta i miei capelli  non erano ancora bianchi,
le mie mani non tremavano,
le mie carezze dolci ma decise.

Io, ero rinato tante volte, 
Lei invece,  aveva continuato la sua unica vita, 
era briosa, curiosa, capricciosa.
Stavo per parlare ma con un dito sulle labbra mi zittì
Se non sono mai rinata è solo perché avevo paura
di ritrovarti e perderti per sempre.

Riparte da qui,
Le mani tremanti ma mai incerte,
i capelli bianchi
che i nostri occhi non vedranno mai bianchi.

Michele Isgrò
(testo e immagini)

"Sempre" racconta dell'amore che non ha spazi temporali ne fisici. In particolare racconta la storia di due persone che hanno vissuto un'amore in età giovanile, si sono allontanati per un banale capriccio della vita e si sono ritrovati e tornati insieme dopo moltissimi anni. Come se il tempo non fosse mai passato. Nel frattempo la vita aveva segnato il loro vissuto come anche il fisico che ormai mostrava i segni fisici della maturità ma questo non aveva assolutamente nessuna importanza. Per questo finisce con "i capelli bianchi che i nostri occhi non vedranno mai bianchi".
Ho scritto solo due tre cose senza pretesa alcuna, neanche so come mi siano venute fuori ma ormai le ho scritte.



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