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lunedì 30 gennaio 2017

A suon di belle parole


Tutti almeno una volta dovrebbero assistere alla gara di retorica proposta dagli studenti del Liceo del Cossatese e Vallestrona di Cossato. L'esperienza mette addosso la giusta dose di fiducia che va data ai giovani, affinché credano nel loro enorme potenziale. In una sala eventi di Villa Ranzoni al completo, lo scorso venerdì sera si è svolta la finale d'istituto della competizione.

Le squadre composte da allievi di classe quarta si sono sfidate a suon di belle parole, belle per davvero, dimostrando di possedere buona proprietà di linguaggio, il senso del rispetto per le regole e di essersi impegnate nella ricerca sull'argomento. A raccontare i concitati momenti del dibattito è lo studente Romeo Alberto: "La gara di retorica, che ha visto prevalere la squadra della quarta D, i "21 salti in padella", ha conquistato l'accesso alla fase regionale. In discussione questa volta era l’opportunità o meno di introdurre le quote rosa obbligatorie nelle elezioni politiche. La competizione, a cui il nostro liceo partecipa già da diversi anni, prevede che due squadre, una pro e l'altra contro, si affrontino in un dibattito su un argomento prestabilito. Un capitano e due oratori per parte si alternano con i loro discorsi ed è poi compito della giuria decretare il vincitore. Sperimentato già la scorsa edizione ed entrato ufficialmente in vigore questa, dopo la gara si è svolto anche il 'dibattito libero', dove tutti e sei i partecipanti hanno discusso ininterrottamente per un massimo di otto minuti, prendendo la parola per alzata di mano. La squadra non è composta solo dai ragazzi che salgono sul palco, cioè dai tre oratori e dai tre uditori critici, che hanno il compito di ascoltare i discorsi degli avversari e trovarne le debolezze per suggerire come controbattere: per preparare la competizione lavora infatti tutta la classe, attraverso una documentazione sull'argomento, che comincia molti giorni prima della competizione. I discorsi vengono preparati e poi provati davanti a tutta la classe, cercando di trovare e risolvere i problemi che rendono meno efficaci le orazioni. La gara di retorica è senza dubbio un'esperienza molto positiva: vengono approfonditi argomenti, anche di attualità, che altrimenti difficilmente verrebbero trattati in classe, ma, soprattutto, insegna come affrontare un lavoro di gruppo e la classe ne esce sempre più unita".

Ad assistere alla gara erano presenti i professori, compresa la dirigente Tiziana Tamburelli, le famiglie dei ragazzi e molti compagni di scuola, alcuni dei quali, commentando l'intero dibattimento, hanno dimostrato di aver ben appreso anche la tecnica della "chiacchierata silenziosa".


Anna Arietti
(testo e immagini)


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