martedì 26 maggio 2020

Lettera alla Morte - Letter to Death







Cara Morte, 
dev'essere difficile
avere quel potere
che riporta a dimora
qualsivoglia creatura
si muova nel mondo.
  Che cuore devi avere
per leggere le trame
nascoste nelle Akashe
d'infiniti universi
e pur sapendo l'ora
non poterla svelare
se non forse in un sogno
 alle anime grandi,
perché nessuno vuole
sentire il tuo nome
mentre scorrono i giorni
e resti sconosciuta, proprio tu,
che con la tua Saggezza ci sapresti 
spiegare la Vita. 
(Testo e immagini di Enea Grosso)




Dear Death,
it must be so hard
to have that power
which leads back home
any creature moving
around in the world.
What heart must you have
to read the weft
hidden in the core
of the Akashik records
of  endless universes
and  though knowing the hour
not to be allowed
to tell anyone
but in maybe  a big souls' dream,
because no one 
is ever ready
to hear your name
in the scrolling of days 
and you're left unknown,
you all of the world,
the one whose Wisdom
would wake our eyes 
wide open up to Life. 
(Enea Grosso, words&images)

domenica 24 maggio 2020

Nell'occhio del ciclone -




Salda
nell'occhio del ciclone
come in grembo a un angelo 
enorme
dalle grandi mani 
buone
Fuori 
infuria il temporale
e io 
sono un chicco di grandine
Cado nella terra e ritorno 
nel cielo a cavallo dell'aria.
(Testo e immagini di Enea Grosso)



Firm
in the eye of the cyclone
as if on the lap
of a huge angel
with good enormous hands
Outside
the storm
and I am a hailstone
I fall to the ground 
and then I go back
to the sky
riding the air.

(Enea Grosso, words&images)







sabato 23 maggio 2020

Voglio che il mio cuore galleggi su una piuma



Voglio che il mio cuore galleggi su una piuma
e i colori dell'estate sulla pelle
quando verrà la Morte ad aspettare
col suo cocchio di luce alla mia porta
- e voglio che sia lieve il mio bagaglio,
un cestino di perdono
e di fiori.
(Testo e immagini di Enea Grosso)



I want my heart to be like a  feather
and the colours of summer on my skin
when Death will come waiting for me
on her carriage of light in front of my door
. and I want my luggage to be light
just a basket of forgiving flowers,
(Enea Grosso, word & images)




lunedì 18 maggio 2020

#andarperborghi - Masserano


In serata è prevista pioggia, ma a camminare non rinunciamo. A noi basta fare un giretto nel bosco per ritrovarci nella foresta selvaggia, fra ruscelli impervi, gonfi d'acqua, alberi abbattuti dal temporale infuriato nella notte, muschi e arbusti lussureggianti, in cui tentiamo di zittirci all'improvviso per captare il suono soprannaturale che non identifichiamo e che, mannaggia, non si ripete.

domenica 17 maggio 2020

I cieli sul guado (tra Castelletto Cervo e Mottalciata) #innamoratidelbiellese



Il guado al torrente Cervo a Castelletto.(Biella)
Testo e immagini di Enea Grosso

Mi hanno spesso affascinata i cieli sul guado. Il posto non ha nulla di speciale: una strada di cemento  (realizzata dal compianto Cav. Gino Mosca). verde e campi attorno al torrente  tra Castelletto Cervo e Mottalciata,  un paio di chiese e un castello nelle vicinanze



Ma in certi giorni di luce tersa non si può fare a meno di affrettarsi quaggiù a fotografare il cielo riflesso tra le due sbarre (che si abbassano in caso di pioggia) e le nuvole distese sui prati come pennellate bianco azzurre a completare la bellezza delle montagne in lontananza. 
Sapessi tenere il pennello in mano, verrei spesso qui a dipingere le variazioni della luce come fece Monet con la cattedrale di Rouen, in Normandia. 


Le Alpi Biellesi viste da Mottalciata, a due passi dal guado.


A destra la chiesa di Castelletto Cervo, di cui fu parroco Don Vanni Ferraro, cappellano degli alpini e musicista.


Mottalciata (Biella)


La spiaggia del guado all'ora del tramonto.


Le Alpi biellesi viste dal ponte di San Vincenzo a Mottalciata (Biella, Piemonte)

Cielo a Mottalciata, 2020

Il guado del Torrente Cervo e la spiaggia
San Vincenzo a Mottalciata


Un laghetto nella campagna nei pressi del guado, vicino alla chiesa di San Vincenzo, dove  abitò Don Gianluigi Passuello, parroco di Mottalciata per molti anni.




https://www.baffidigatto.com/2017/03/racconto-casimiro-e-la-musica-del-guado.html




https://www.baffidigatto.com/2016/04/in-un-giorno-di-vento.html



Il lago degli asinelli

sabato 16 maggio 2020

Masserano: l'abete di Cacciano e la fonte "caudana" #alberi monumentali #innamoratidelbiellese #luoghichesonopoesia #masserano

Testo e immagini di Enea Grosso

Tre scalini  tra le foglie di bambù e si è al cospetto del Signore del Tempio: l'Abete di Cacciano, nascosto in uno scrigno naturale ai margini del bosco.
Non appena si sfiora col piede il primo gradino, la consueta bisaccia di pensieri che sempre pesa attorno al collo scivola per terra: non vibra all'unisono con l'energia del luogo. 
L'unica offerta che si possa portare in questo  cerchio magico è il proprio silenzio e una piccola preghiera.

"La bellezza di cui ti circondi,
la bellezza secondo cui tu vivi,
la bellezza su cui fondi la tua vita"

Questa è la traduzione approssimata della Preghiera della Bellezza dei Navajo* (quasi impronunciabile per noi: "Nizhonigoo bil iina"). 

Sento le parole in sintonia con quest'angolo di mondo. 


Fotografia di Walter Guabello


Tre scalini
 

*L'antica   tradizione dei Navajo  non invita a  proteggersi dalle inevitabili ferite della vita, bensì a sublimarle attraverso bellezza e preghiera (termini che in questo contesto quasi si confondono), ponendo l'accento sulla responsabilità individuale e il collegamento tra il proprio mondo interno e quello  esterno.


"L'Abete Rosso di Cacciano fu messo a dimora nel 1887 da Giuseppe Zanone (1867-1937).
Nel 1906 un fulmine spezzò la punta facendo sì che i rami laterali assumessero un nuovo portamento policormico. In Savoia (e forse anche nel nostro Biellese...) si pensava che l'abete neutralizzasse gli effetti del malocchio ed impedisse al fulmine di cadere. Affinché la sua influenza fosse più intensa, la cima veniva mozzata in modo che i rami rimasti rappresentassero le cinque dita di una mano aperta".





 A due passi dall'abete, la fonte "caudana" offre ai passanti acqua fresca d'estate e leggermente tiepida in inverno: il posto ideale per una sosta nel verde. 







Il sentiero che sale alla destra della fontana conduce a Frazione Rongio attraverso il bosco


"Le prime notizie ufficiali risalgono al 1764, ma presumibilmente la fontana nasce col primitivo insediamento della Frazione di Cacciano.
L'acqua sgorga da una falda artesiana a 260 mt s.l.m. e risulta fresca d'estate e tiepida in inverno (da cui l'appellativo dialettale "caudana"). Si colloca tra le acque oligominerali e leggermente mineralizzate".




Frazione Cacciano è un ottimo punto di partenza per avventurarsi lungo  i numerosi sentieri intorno che invitano ad altrettante passeggiate: verso Frazione Rongio e Morezzi. la Via della Fornera e Mombello, il parco dell'Arcobaleno e la Diga, Curino e la Madonna degli Angeli di Brusnengo... Buona esplorazione! Venite a Masserano e innamoratevi del Biellese orientale. 


Camminando tra Cacciano e Rongio (Masserano)...

...si arriva al boschetto dei bambù.

La chioma dell' Abete. 

Fonte delle notizie sulla tradizione Navajo: "La Scienza perduta della Preghiera" di G. Braden, Macro Edizioni 










https://www.baffidigatto.com/2022/05/il-cedro-dhimalaya-di-biella.html





https://www.baffidigatto.com/2020/03/brusnengo-camminare-tra-i-vigneti-della.html




 https://www.baffidigatto.com/2020/05/in-un-giorno-di-primavera.html


https://www.baffidigatto.com/2020/01/la-sequoia-secolare-di-chiavazza.html