venerdì 7 febbraio 2020

Rosso amaranto


Ogni volta che ti incontravo speravo fosse quella buona per rilasciarmi un'intervista. Invece finiva che dovevo andarmene con le pive nel sacco. E il taccuino intonso.
Conoscevi tanto della storia locale, eppure mi pregavi mille volte di non citarti. Mi davi spunti e idee, quelli sì, e mi lasciavi scattare fotografie all'arredo d'antan, alle tue amate poltrone rosso amaranto da barbiere. Scatti che mi avevi persino concesso di esporre. Ci tenevi a rimanere nell'ombra, di quel tono che ora cala sul portone in legno della tua bottega, Luciano.

Anna Arietti
(testo e foto)


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